Si è svolta a Praga dal 14 al 16 novembre scorso la fiera internazionale delle ferroleghe ed ecco cosa è emerso dall’evento europeo dedicato al settore siderurgico.

Ogni anno i player internazionali del settore siderurgico si ritrovano per discutere del futuro del mercato e dei prezzi delle commodities. Quest’anno la Fast Markets, l’ente organizzatore dell’International Ferro Alloy Conference, ha scelto come sede Praga e ha riunito nella Repubblica Ceca le principali aziende per tirare le somme degli ultimi anni e per guardare insieme al futuro. Ecco cosa è emerso durante i tre giorni di conferenze e tavole rotonde dedicate al mondo delle ferroleghe.

Il costo delle materie prime

Uno dei temi caldi delle conferenze dell’International Ferro Alloy Conference è stato il prezzo delle materie prime.

Sebbene il benchmark sui prezzi delle commodities sia uno dei temi principali di questa conferenza annuale, dopo la crisi pandemica il costo delle materie prime è salito alle stelle e le aziende siderurgiche sono piuttosto allarmate a riguardo, soprattutto alla luce di quanto accaduto nel 2008.

I prezzi raggiunti dalle ferroleghe negli ultimi mesi, infatti, hanno superato le quotazioni del 2008, anno in cui, dopo un innalzamento precoce c’è stato anche un repentino crollo.

Se nella prima parte del 2021 l’aumento dei prezzi è stato positivo per le aziende come la nostra, che in un solo trimestre hanno potuto recuperare quanto perso nel 2020 con i fermi causati dalle restrizioni per il Covid-19, dall’altra il precedente del 2008 preoccupa, e non poco, le aziende del settore.

Il futuro delle ferroleghe è ottimista

Sebbene l’andamento del mercato faccia pensare al peggio, però, le aziende che hanno partecipato all’International Ferro Alloy Conference si sono dimostrate ottimiste.

Un calo dei prezzi delle ferroleghe ci sarà e sarà fisiologico, ma le innovazioni tecnologiche e le nuove soluzioni che si presentano all’orizzonte fanno ben sperare che l’intero settore uscirà a testa alta anche da un’eventuale crisi dei prezzi che gli economisti preannunciano.

In Impala non ci resta che aspettare. Nel frattempo continuiamo a investire in logistica e qualità, due caratteristiche che abbiamo a cuore fin dalla fondazione della nostra azienda e che ci hanno reso un punto di riferimento per le fonderie sia italiane che europee indipendentemente dai prezzi delle materie prime.